Descrizione Esame: HERPES VIRUS
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Metodo: TECNICA DI DIAGNOSTICA MOLECOLARE
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Gli herpes virus (HSV 1 e HSV 2) sono responsabili di infezioni che coinvolgono
-> l’HSV 1 principalmente le superfici cutanee e le mucose oro labiali e nasofaringee,
-> l’HSV 2 le mucose dei genitali.
L’HSV 1 si trasmette principalmente attraverso la saliva e il contatto diretto con le lesioni.
Dopo un periodo di incubazione che varia da 2 a 12 giorni si manifesta:
-> sulla mucosa orale e faringea con le caratteristiche piccole vescicole che vanno rapidamente incontro ad ulcerazione;
-> a livello oculare con congiuntivite.
l’HSV 2 si trasmette principalmente attraverso i rapporti sessuali.
Dopo un periodo di incubazione di 2-7 giorni si manifesta:
-> nell’uomo con lesioni vescicolari sul glande e sul corpo del pene;
-> nella donna con lesioni che interessano la vulva, il perineo e la vagina.
Dopo l’infezione primaria, della cute o delle mucose, il DNA virale dell’ HSV1 e HSV 2 viene trasportato nei gangli nervosi stabilendo un’infezione latente che durerà per tutta la vita dell’ospite.
Vari stimoli quali lo stress, la fatica, i traumi tissutali, la febbre, le radiazioni UV, le mestruazioni, i rapporti sessuali, la somministrazione di farmaci corticosteroidei, l’immunosoppressione, possono determinare la riattivazione e replicazione del virus che viene trasportato dai gangli nervosi alla cute e alle mucose determinando le caratteristiche lesioni e/o la diffusione asintomatica del virus.
Gli HSV tipo 1 e 2 hanno una struttura del genoma molto simile tra di loro; per tale motivo una pregressa infezione oro-labiale da HSV 1 puo’ proteggere dall’acquisire un’infezione genitale dello stesso virus e puo’attenuare le manifestazioni da HSV 2.
L’HSV 2 è la causa più comune di herpes genitale, ma un sempre maggior numero di casi di infezioni alle mucose dei genitali vengono attribuite all’HSV 1.
La diagnosi di infezione erpetica, anche se abbastanza semplice quando le manifestazioni sono tipiche, dovrebbe sempre essere confermata da tests di laboratorio che consentano l’identificazione del virus.
Le metodiche che si vanno sempre più affermando sono quelle che prevedono la ricerca DIRETTA del DNA virale mediante PCR (reazione polimerasica a catena).
Il virus puo’ essere isolato dalle vesciche cutanee della bocca, del nasofaringe, degli occhi; dalle lesioni genitali.
La diagnosi sierologica che è un metodo INDIRETTO trova indicazione quando i tests diretti non sono praticabili come in pazienti con infezioni ricorrenti, lesioni in via di guarigione o in assenza di lesioni attive e prevede la ricerca degli anticorpi anti herpes virus I-II IgM e IgG.
Gli anticorpi anti IgM
-> in corso di INFEZIONE PRIMARIA si evidenziano nel siero a partire dal 7° giorno dalla comparsa delle lesioni, raggiungono il massimo tra la 4a e la 6a settimana e persistono per 8-12 settimane;
-> in corso di REINFEZIONI o di INFEZIONI RICORRENTI possono essere totalmente assenti o essere presenti da 2 a 4 settimane dall’esordio clinico.
Gli anticorpi anti IgG:
-> in corso di INFEZIONE PRIMARIA compaiono dopo 6-7 settimane dall’infezione e persistono per tutta la vita
-> in corso di REINFEZIONE possono aumentare o rimanere invariati.
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