FIBROSI CISTICA

COS’E’ LA FIBROSI CISTICA  E COME SI MANIFESTA

La fibrosi cistica (f.c.) è una malattia,  ereditaria,  cronica, evolutiva, che colpisce gli epiteli secernenti che rivestono numerosi organi ed apparati, quali per es.:
– i bronchi (la malattia è responsabile della produzione di muco denso che ne provoca il ristagno ed il possibile insorgere di infezioni);
l’apparato riproduttivo (nell’uomo il liquido seminale e nella donna il muco cervicale diventano più densi del normale in caso di malattia);
l’intestino (la malattia può provocare ostruzioni intestinali);
– le ghiandole sudoripare – le ghiandole salivari – il pancreas esocrino (nel soggetto con fibrosi cistica i succhi pancreatici potrebbero essere più densi del normale, causando problemi digestivi).

CAUSE DELLA FIBROSI CISTICA
La fibrosi cistica è dovuta ad alterazioni della proteina CFTR, la cui funzione principale è quella di regolare il flusso idroelettrolitico (dell’acqua e di ioni, in particolare degli ioni sodio e cloro) attraverso le membrane cellulari.
Tutte le proteine vengono prodotte a partire da geni, cioè segmenti di DNA che contengono le informazioni necessarie per la biosintesi delle stesse.
La proteina CFTR viene prodotto a partire del gene CFTR presente sul cromosoma 7.
La completa assenza o la scarsa funzionalità della proteina CFTR dipendono dal tipo e dal numero di mutazioni presenti sul gene CFTR.
Sono state descritte più di 1250 mutazioni (circa il 70% delle quali sono riconducibili alla presenza dell’allele delta F508, mentre il 20% correla con altre 30 mutazioni più comuni).
Non esiste una chiara correlazione genotipo – fenotipo (genetipo=allele mutato – fenotipo = tipo di patologia derivante dalla specifica mutazione)
Il fenotipo può essere influenzato otre che dal tipo di mutazioni, dalla presenza di mutazioni multiple sullo stesso gene e dall’intervento di altri fattori, ambientali e geni modificatori.
 

COME SI TRASMETTE LA FIBROSI CISTICA?
La Fibrosi Cistica è una malattia ereditaria autosomica recessiva, che si sviluppa, cioè, solo quando un individuo eredita da entrambi i genitori la copia del gene  CFTR che presenta mutazioni.
Quando l’individuo eredita da uno solo dei genitori la copia del gene con mutazioni non presenta i sintomi della fibrosi cistica ed è un “portatore sano”.
Due genitori, entrambi portatori di mutazioni sul gene CFTR,  avranno la probabilità:
-> del 25% di avere figli affetti da f.c.;
-> del 50% di avere figli portatori sani;
-> del 25% di avere figli nè malati nè portatori sani.

COME SI ESEGUE L’ANALISI GENETICA PER LA FIBROSI CISTICA?
L’analisi genetica consiste nel ricercare sul DNA del gene CFTR la presenza delle “mutazioni“che sono responsabili della f.c..
Tale ricerca è pero’ complicata dal fatto che esistono numerosissime mutazioni (ad oggi oltre 1250), molte delle quali, ancora sconosciute, che possono essere responsabili della malattia.
Il test genetico percio’ viene eseguito tenendo conto di quelle mutazioni più frequenti nell’area geografica in questione e che, nel complesso, permettono di identificare circa il 90% dei portatori.
Solo in casi particolari, adeguatamente valutati dal genetista, puo’ essere eseguito un test genetico che preveda una ricerca più estesa.

CHE RISULTATI PUO’ DARE L’ANALISI GENETICA PER LA FIBROSI CISTICA?
A seguito dell’analisi genetica per Fibrosi Cistica si possono avere 3 risultati:
=> L’analisi puo’ individuare sul DNA del paziente la presenza di una o più mutazioni  a livello di una sola copia del gene CFTR, mentre l’altra copia è normale.
Si dice che il soggetto risulta portatore in eterozigosi di mutazione/i e questo risultato significa che il paziente è un “portatore sano”.
=> L’analisi puo’ individuare sul DNA del paziente la presenza di mutazioni su  entrambe le copie del gene CFTR.
Si dice che il soggetto risulta eterozigote composto (due mutazioni diverse) o omozigote (due mutazioni uguali).
Questo risultato significa che il paziente può essere affetto da f.c..
=> L’analisi genetica non individua sul DNA del paziente la presenza di mutazioni del gene CFTR.
Si dice che il soggetto è sano.
In realtà quest’ultimo risultato non esclude una residua probabilità che il paziente possa essere un “portatore sano”.
Non è possibile ad oggi infatti che le analisi di primo livello escludano la presenza di tutte le numerosissime mutazioni presenti sul gene CFTR responsabile della f.c.
La probabilità di essere un portatore di fibrosi cistica è maggiore per un soggetto che sia parente di un malato o di un portatore.

SCREENING E DIAGNOSI DI FIBROSI CISTICA
Per la diagnosi di fibrosi cistica si utilizza il test del sudore, che misura la concentrazione di sale nel sudore (misura dello ione cloruro).
Il test viene prescritto dal medico che sospetta la malattia in base ai sintomi (tosse ricorrente, infezioni respiratorie ripetute, diarrea, crescita ritardata, disturbi digestivi, infertilità).
Nei casi dubbi o con un test del sudore inconclusivo, la diagnosi viene confermata dal test genetico (ricerca delle mutazioni del gene CFTR).
La diagnosi di fibrosi cistica oggi in Italia si fa soprattutto con procedure di screening neonatale.
Tutti i neonati, di solito, vengono sottoposti ad un esame attraverso il prelievo di una goccia di sangue per l’esecuzione del test della Tripsina immunoreattiva irt.
Se l’irt ha un valore oltre la soglia di normalità, si pone il sospetto di malattia e sulla stessa goccia di sangue si esegue il test genetico.

DIAGNOSI PRENATALE PER FIBROSI CISTICA
La diagnosi prenatale di f.c. consiste nell’eseguire la ricerca delle Mutazioni responsabili della f.c. sui villi coriali (villocentesi) nelle prime settimane di gravidanza.
Questo test è indicato solo se i genitori, sottoposti ad analisi preliminari ,fossero risultati entrambi “portatori” del gene della Fibrosi cistica.
Se la coppia è costituita da due portatori, il feto ha un rischio del 25% di essere affetto da fibrosi cistica; in tal caso il test va eseguito e la villocentesi potrà dire con certezza se c’è o non c’è la malattia.

SCREENING GENETICO
Chiunque intenda avere figli e vuole sapere se è portatore di geni mutati per la f.c., è utile che si sottoponga al test genetico per f.c..
Se dal test risulta portatore o portatrice, è importante che anche il partner esegua il test genetico.
Se entrambi risultano portatori possono ricorrere, in caso di gravidanza, alla diagnosi prenatale per fibrosi cistica (vedi sopra) che puo’ dire, con certezza, se il feto è o non è affetto da fibrosi cistica.
E’ particolarmente importante che faccia il test genetico chi ha parenti con fibrosi cistica o parenti portatori del gene CFTR mutato perchè ha maggiori probabilità, rispetto agli altri, di essere portatore del gene CFTR mutato.

C O N C L U S I O N E
La fibrosi cistica è una malattia che non si esprime in tutti i pazienti con gli stessi sintomi.
L’espressione della malattia dipende dal numero e dal tipo di mutazioni ereditate e puo’ variare dalle forme piu’ gravi che, (nonostante le numerose terapie sperimentate e proposte non consentono ancora una qualità di vita accettabile ), a quelle meno gravi con una sintomatologia che permette una qualità di vita pressochè normale.

FIBROSI CISTICA E GRAVIDANZA (OggiScienza)

COSA VUOL DIRE AVERE LA FIBROSI CISTICA OGGI (OggiScienza)

TESTIMONIANZA DI UN PAZIENTE AFFETTO DA FIBROSI CISTICA (OggiScienza)

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