L’albumina prodotta dal fegato si può ritrovare nelle urine in quantità fisiologica al di sotto, comunque, dei valori normali.
La sua presenza al di sopra dei valori normali, seppure di poco, per alterazione della funzione del filtro glomerulare, può fungere da campanello d’allarme per una iniziale nefropatia.
Il termine microalbuminuria è stato opportunamente variato per rimarcare l’importanza, ai fini diagnostici, di essere in grado di rilevare piccole quantità di albumina nelle urine.
Possono determinare risultati falsamente positivi le seguenti condizioni: infezioni, febbre alta, grave iperglicemia, attività fisica intensa.
Valori aumentati di microalbuminuria si possono riscontrare nelle seguenti condizioni:
- PRIMITIVE, quando non ci sono manifestazioni a carico di altri organi e solo il rene è colpito.
- Glomerulonefrite a depositi di IgA;
- Glomerulonefrite membranosa primitiva
- Glomerulonefrite membrano-proliferativa primitiva;
- Glomerulopatia a lesioni minime;
- Glomerulosclerosi focale e segmentale
- SECONDARIE, quando la malattia dei glomeruli si accompagna a manifestazioni di malattie sistemiche, come:
Il dosaggio della microalbuminuria può essere eseguito su urine delle 24 H oppure su urine del mattino. In questo caso il risultato viene espresso come rapporto tra albumina e creatinina riscontrate nello stesso campione.