Descrizione Esame: CLOSTRIDIUM DIFFICILE SU FECI
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Campione: FECI FRESCHE
Metodo: COLTURALE
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RICERCA CLOSTRIDIUM DIFFICILE SU FECI
Il Clostridium difficile è un batterio che fa parte della flora batterica intestinale; è anche presente nell’ambiente, ad es. nel suolo, nell’acqua, nelle feci degli animali.
La maggior parte delle persone non ha alcun problema con il Clostridium Difficile, tuttavia, in alcuni casi, quando qualche fattore altera il normale equilibrio intestinale, il batterio può proliferare in modo incontrollato, iniziando a rilasciare tossine che attaccano la mucosa intestinale producendo i sintomi dell’infezione da Clostridium Difficile.
Nella forma meno grave:
- diarrea acquosa e frequente (tre o più volte al giorno, per diversi giorni);
- dolore addominale.
Nella forma più grave:
- diarrea acquosa e frequente (fino a 15 scariche al giorno);
- dolore addominale intenso;
- diminuizione dell’appetito;
- febbre lieve fino a 38°C nei bambini o da 37°C a 39°C negli adulti;
- sangue e/o pus nelle feci.
L’INFEZIONE INTESTINALE
Causata da questo batterio insorge soprattutto:
- in pazienti sottoposti a terapia antibiotica protratta;
- in pazienti debilitati da un punto di vista immunitario (soprattutto bambini e anziani);
- in pazienti che frequentano asili, che sono ospiti di case di riposo o che sono ricoverati in ospedale;
- in pazienti sottoposti a chemioterapia;
- in pazienti di età superiore a 65 anni.
TRASMISSIONE DEL BATTERIO
Il Clostridium Difficile produce delle spore che sono molto resistenti e che sopravvivono a lungo nell’ambiente.
Il microrganismo, portato al cavo orale attraverso oggetti contaminati (mani, posate, giocattoli ecc.) viene ingerito e si sviluppa nell’intestino.
E’ perciò importante, per evitare la trasmissione del batterio, osservare un’accurata igiene degli arredi e di tutto ciò che viene a contatto con il paziente infetto.
DIAGNOSI
L’esame per il Clostridium Difficile può , alle volte, risultare positivo, anche in assenza di sintomi.
Si può parlare di infezione da Clostridium Difficile solo in presenza di sintomi e del risultato positivo dell’esame.
In presenza di tossina A e di tossina B o di entrambe, senza la comparsa di sintomi, non sempre si può parlare di infezione.