ll virus di Epstein-Barr (EBV) è di solito la causa di un malessere caratterizzato da sintomi abbastanza lievi. Questo esame rileva la presenza di EBV nel sangue, come supporto alla diagnosi dell’infezione. Il virus di Epstein-Barr causa un’infezione molto comune. E’ altamente contagioso e viene trasmesso facilmente da persona a persona. Si trova nella saliva degli individui infetti e può essere diffuso mediante un contatto stretto, come tramite un bacio o condividendo stoviglie e tazze.
Il periodo d’incubazione, ossia il periodo di tempo tra l’esposizione al virus e lo sviluppo dei sintomi, dura alcune settimane. Durante l’infezione primaria acuta, il virus si moltiplica; alla scomparsa dei sintomi, la carica virale diminuisce, ma il virus non viene eradicato completamente, permanendo nell’ organismo in uno stato di latenza. Il virus EBV latente rimane all’ interno dell’organismo della persona infettata per il resto della sua vita e, talvolta, può riattivarsi causando però problemi significativi solo in caso di particolare compromissione del sistema immunitario.
La maggior parte delle persone viene a contatto con EBV durante l’infanzia, spesso in maniera asintomatica o con solo pochi sintomi parainfluenzali. Durante l’adolescenza invece, il virus può comportare l’insorgenza di mononucleosi, una malattia caratterizzata da senso di fatica, febbre, mal di gola, ingrossamento dei linfonodi, splenomegalia (aumento del volume della milza) e, talvolta, epatomegalia (aumento del volume del fegato). Questi sintomi si manifestano in circa il 25% degli adolescenti infettati da EBV e nei giovani adulti e, in genere, si risolvono nel giro di uno o due mesi.
Esistono tuttavia altri patogeni in grado di sviluppare malattie con sintomi analoghi, come il citomegalovirus, i virus dell’epatite A, B o C, il virus della rosolia e il toxoplasma. A volte la diagnosi differenziale tra l’infezione da EBV ed altre patologie è molto importante. Ad esempio, nelle donne in gravidanza, il test può aiutare a distinguere un’infezione primaria da EBV, che non ha alcun effetto sullo sviluppo del bambino, dall’infezione da citomegalovirus (CMV), da virus herpes simplex o dalla toxoplasmosi, che invece possono creare complicanze durante la gravidanza e possono danneggiare il feto.
L’esclusione della presenza di un’infezione da EBV può inoltre essere importante per il corretto approccio terapeutico di alcune affezioni. Ad esempio, la definizione dell’agente eziologico di alcuni sintomi simili a quelli presenti nella mononucleosi, come quelli dovuti alla presenza dello Streptococco beta-emolotico di gruppo A responsabile della faringotonsillite streptococcica, consente di procedere al trattamento antibiotico (inefficace invece nel caso di infezioni virali e quindi anche di EBV).
Sono disponibili molti test in grado di rilevare i differenti tipi e classi di anticorpi diretti contro EBV. Gli anticorpi sono proteine prodotte dall’organismo durante la risposta immunitaria, in grado di riconoscere diversi antigeni del virus Epstein-Barr. Durante l’infezione primaria da EBV, la concentrazione di questi anticorpi aumenta e diminuisce progressivamente nel corso dell’infezione. La misura di questi anticorpi nel sangue può pertanto essere d’aiuto nella diagnosi e solitamente fornisce al medico informazioni riguardanti lo stadio dell’infezione, ossia se si tratti di un’infezione in corso, recente o passata.
INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI
L’interpretazione dei risultati del test richiede molta attenzione e competenza e non può prescindere dalla valutazione clinica complessiva del paziente.
VCA-IgM: appare per primo dopo l’esposizione al virus e tende a sparire dopo 4-6 settimane. La sua presenza indica una probabile infezione in atto e quindo uno stadio precoce della malattia.
VCA-IgG: appare durante l’infezione acuta e permane a concentrazioni elevate per due-quattro settimane; poi decresce gradualmente, si stabilizza ed è presente per tutta la vita. Se gli anticorpi VCA-IgG e EBNA sono positivi, è probabile che la persona testata abbia avuto un’infezione pregressa da EBV.
EBNA: anticorpo diretto contro l’antigene nucleare di Epstein-Barr. Di solito non compare finchè l’infezione acuta non è risolta; si sviluppa da 2 a 4 mesi dopo l’infezione virale e rimane per tutta la vita.