ANTICORPI ANTI TOXOPLASMA IgG – IgM

Descrizione Esame: ANTICORPI ANTI TOXOPLASMA IgG – IgM


Campione: Prelievo di sangue


Metodo: IMMUNOCHEMILUMINESCENZA


Consegna referto: 1gg


La determinazione degli anticorpi anti Toxoplasma IgG e IgM mette in evidenza lo stato della malattia da Toxoplasma Gondii, agente responsabile della toxoplasmosi.

-> anticorpi anti Toxo IgG: PRESENTI – anticorpi anti Toxo IgM: ASSENTI

Il soggetto è immune; l’immunità per la toxoplasmosi permane per tutta la vita e si acquisisce solo dopo aver contratto la malattia (NON ESISTE VACCINO!!)

-> anticorpi anti Toxo IgG: ASSENTI – anticorpi anti Toxo IgM: ASSENTI

Il soggetto non è immune, nè ha mai contratto la malattia.

In questo caso, sosprattutto per le donne in gravidanza, bisogna ripetere il test ogni 4-6 settimane, fino al termine della gravidanza e seguire scrupolosamente le norme igieniche per evitare di contrarre l’infezione.

-> anticorpi anti Toxo IgG: ASSENTI – anticorpi anti Toxo IgM: PRESENTI

Il soggetto ha, presumibilmente, contratto l’infezione di recente. Per accertare la presenza di Toxoplasma Gondii, si può procedere alla ricerca del Toxoplasma DNA, soprattutto per le donne in gravidanza, su sangue materno, su sangue fetale e/o su liquido amniotico .

-> anticorpi anti Toxo IgG: PRESENTI – anticorpi anti Toxo IgM: PRESENTI

Il soggetto ha, presumibilmente, contratto l’infezione di recente.

Poichè gli anticorpi anti Toxo IgM possono rimanere in circolo, dopo la loro comparsa (anche 15-16 mesi) è necessario, soprattutto per le donne in gravidanza, datare l’inizio dell’infezione mediante il test Toxoplasma IgG Avidità (vedi scheda esame) oppure, in caso di sospetta infezione recente, eseguire la ricerca del Toxoplasma DNA (vedi scheda esame) su sangue materno, su sangue fetale e/o su liquido amniotico.

L’INFEZIONE DA TOXOPLASMA GONDII si contrae, in genere:

-> mangiando carni crude o poco cotte – salumi – verdura non accuratamente lavata – avendo contatto con animali

senza le dovute precauzioni igieniche.

I FETI CONTAGIATI nelle prime settimane di gravidanza (fino alla 20^ – 25^) sono quelli che possono subire le conseguenze

piu’ gravi:

-> morte intrauterina – idrocefalia – lesioni cerebrali – ridotta capacità visiva, che può portare fino alla cecità.


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